Il convito, il vino, il cibo, sono ingredienti importanti nella narrazione di Boccaccio e il banchetto ha una vera e propria funzione sociale. Protagonista del menù non poteva essere altro che la celebre cipolla di Certaldo, coltivata fin dal Medioevo, nota al punto da essere inserita nella bandiera ufficiale dai conti Alberti, proprietari feudali del borgo medievale durante il XII secolo. Presidio Slow Food, deve il suo sapore caratteristico al terreno ricco di zolfo. Nel VI libro del Decamerone è lo stesso Giovanni Boccaccio che parla della famosa cipolla: «Certaldo è un castello di Val d’Elsa posto nel nostro contado… Nel quale usò un lungo tempo d’andare ogn’anno una volta, un de’ frati di Santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volentieri, con ciò sia cosa che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana». Dulcis in fundo, l’omaggio al novelliere si chiude con il “Panettone di Bengodi” realizzato dal Maestro di arte bianca Pasquale La Rossa di Certaldo: un panettone artigianale ispirato alla novella del Decameron Calandrino e l’elitropia VIII, 3. 9, caratterizzato da un impasto soffice e profumato, senza candidi, arricchito da una copertura di mandorle, con l’uvetta che viene fatta macerare nella Vernaccia di San Gimignano Docg. A chiudere, cantuccini al cioccolato e cipolla di Certaldo essiccata, una coproduzione tra L’Orto Sotto Casa e Biscotteria Vannino che ha vinto il premio eccellenza italiana al Merano Wine Festival. Al genio artistico protagonista del Rinascimento, sono stati dedicati piatti che avevano come ingredienti il Lardo di Colonnata IGP, che matura nelle vasche di marmo estratto dalle stesse cave da cui Michelangelo attingeva la materia per i suoi capolavori e alimenti contenuti nella lista della spesa di Michelangelo, un manoscritto redatto dallo stesso artista, conservato nel Museo Casa Buonarroti a Firenze. Il documento, datato 1518, è riportato sul retro di una lettera, in cui Michelangelo elenca i prodotti di cui necessita per il suo servitore, corredati da schizzi illustrativi tra cui si annoverano tra gli altri – Pani dua (due pezzi di pane). Un bocal di vino (un boccale di vino). Un ariga (un’aringa). Tortegli (tortelli). – Una salama (un pesce salato). L’assessore a Economia e Turismo della Regione Toscana Leonardo Marras ha sottoscritto da parte della Toscana, la Carta per il turista enogastronomico sostenibile – CarTES. Si tratta di un vademecum creato da otto organizzazioni nazionali ed internazionali per fare esperienza in modo sostenibile dell’enogastronomia di un territorio, nel rispetto dell’ambiente, della cultura e della comunità locale.
La Toscana è la prima tra le regioni italiane a sottoscriverlo grazie ad una visione d’avanguardia che l’ha portata a stilare la Carta regionale del turismo sostenibile e a dare vita, giusto venticinque anni fa, a Vetrina Toscana: l’originale progetto che unisce gli operatori dell’enogastronomia intorno ai temi della sostenibilità, della tipicità e dell’autenticità dei territori. Fondazione Sistema Toscana che da sempre cura la parte digitale del progetto, ha presentato il nuovo sito di Vetrina Toscana – www.vetrina.toscana.it – un portale di servizi per gli operatori e una vera e propria porta di accesso al mondo enogastronomico e agroalimentare della regione, con l’opportunità per gli operatori di caricare anche offerte commerciali ed esperienze che, saranno poi integrate sul portale del turismo Visittuscany.com. In occasione del lancio del nuovo sito, sui social di Vetrina Toscana è stata rilanciata la campagna “Un viaggio nel viaggio”, un raffinato abbinamento di colori, forme e immagini che celebra piatti, prodotti e territori. Novità assoluta è il contest dedicato agli utenti, invitati a condividere le foto dei piatti toscani preparati in casa o gustati al ristorante, utilizzando l’hashtag ufficiale #unviaggionelviaggio e taggando il profilo di Vetrina. Le immagini più suggestive verranno pubblicate sul sito e sui canali social del progetto, citando l’autore dello scatto. E’ stato siglato l’accordo tra Toscana Promozione Turistica e Associazione Città del Tartufo per valorizzare il tartufo toscano come simbolo di eccellenza e cultura. L’intesa punta su promozione territoriale e turismo esperienziale, celebrando la Cerca e Cavatura del Tartufo, patrimonio immateriale Unesco, la creazione di un modello replicabile per il mercato nazionale e internazionale di “turismo del tartufo” e anche con l’obiettivo di limitare il fenomeno dello spopolamento delle campagne e delle aree interne. Un evento fuori salone ha suggellato gli accordi di collaborazione internazionale sviluppati da Toscana Promozione Turistica con le destinazioni greche partner di Macedonia centrale, Penisola Calcidica, città di Salonicco, Olympus Riviera e Isola Cefalonia. I giornalisti intervenuti sono stati omaggiati di prodotti tipici della Toscana: Farro della Garfagnana IGP, Panforte di Siena IGP, Cantuccini Toscani IGP, Marroni cotti al vapore, per offrire loro un assaggio di Toscana: un vero e proprio “viaggio nel viaggio” come recita il claim di Vetrina Toscana. Ha chiuso gli appuntamenti l’incontro Musica e gusto. Viaggio nel patrimonio immateriale Unesco. Che ha descritto come gli antichi saperi ridefiniscono le destinazioni turistiche: tra la magia del Fado e del canto polifonico dell’Alentejo, patrimonio immateriale Unesco portoghese, il gusto è stato raccontato da San Miniato Promozione con la testimonianza della cerca e cavatura del tartufo. Inoltre Vetrina Toscana si conferma per il secondo anno partner enogastronomico di Thermalia il villaggio dedicato al turismo termale, medicale e del benessere allestito da Federterme, in base al concetto del mangiare bene per stare bene e, dunque, dell’unione tra cucina e wellbeing.
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