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Ecco il primo treno a idrogeno d’Italia. Sarà utilizzato sulle linee non elettrificate

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In Italia sta per entrare in funzione il primo treno a idrogeno. Si chiama “Coradia Stream H”, è stato progettato in Germania (ma realizzato in Italia) ed è pronto per la fase finale di testing su tratte non elettrificate del bresciano. 

Se supererà la fase finale di collaudo, il treno “Coradia Stream H” potrà presto entrare in circolazione in Italia. Una novità importante perché “Coradia Stream H” è un treno speciale: funziona a idrogeno.

Il treno è stato progettato dall’azienda tedesca Alstom, leader nella mobilità sostenibile, ed è stato realizzato in provincia di Brescia, dove presto potrebbe entrare in funzione.

In questi giorni inizieranno le fasi di collaudo su una linea ferroviaria non elettrificata – la  Brescia-Iseo-Edolo, gestita da Trenord – dove si sta sviluppando “H2iseO”, nome del progetto che vuole creare la prima Hydrogen Valley italiana. 

Il treno utilizza celle a combustibile che combinano l’idrogeno, immagazzinato in serbatoi a bordo, con l’ossigeno dell’aria per produrre elettricità, alimentando così i motori elettrici. Questo processo genera come unico sottoprodotto vapore acqueo, garantendo zero emissioni dirette di CO₂ durante il funzionamento.

Il Coradia Stream H offre un’autonomia di oltre 600 chilometri, rendendolo adatto per tratte regionali estese. Può raggiungere una velocità massima di 140 km/h e dispone di una capacità di 260 posti a sedere, assicurando elevati standard di comfort e silenziosità paragonabili ai treni elettrici.

Perché un treno a idrogeno

I treni a idrogeno sono una soluzione innovativa per la mobilità sostenibile, utilizzando celle a combustibile per produrre elettricità combinando H₂ e O₂, con zero emissioni dirette di CO₂.

Questi treni sono particolarmente importanti perché offrono un’alternativa ecologica ai treni diesel, riducendo l’inquinamento atmosferico e acustico.

Hanno un’autonomia elevata, che permette loro di percorrere lunghe tratte senza bisogno di rifornimento frequente, e sono ideali per linee non elettrificate, come quelle montane o rurali.

Ma affinché questo tipo di treni sia davvero sostenibile è necessario che l’idrogeno utilizzato per farlo funzionare sia prodotto utilizzando fonti rinnovabili.

L’idrogeno verde

L’idrogeno non è una fonte energetica, ma un vettore energetico. Le fonti energetiche, come il petrolio, il gas naturale, il sole, il vento o l’acqua, sono elementi che contengono energia intrinseca che possiamo sfruttare direttamente.

Un vettore energetico, invece, è un “mezzo” che trasporta o conserva energia, senza produrla direttamente. In pratica, l’idrogeno funge da “contenitore” di energia, che deve essere prima generata attraverso l’uso di una fonte primaria, come il vento o il sole.

L’idrogeno può essere prodotto in vari modi, ma quello considerato più sostenibile è quello “verde”.

Questo viene generato utilizzando fonti rinnovabili, come l’energia eolica o fotovoltaica, per alimentare il processo di elettrolisi dell’acqua, che separa le molecole in idrogeno e ossigeno.

Esistono altre tipologie di idrogeno: quello grigio che viene prodotto mediante il steam reforming del metano, un processo che richiede molta energia e produce anche anidride carbonica, rendendolo poco adatto per la transizione energetica (oggi, oltre il 90% viene prodotto con questo metodo); quello blu, che prevede l’aggiunta di un sistema di cattura e stoccaggio della CO₂ durante il processo di produzione dell’idrogeno grigio.

E poi ancora marrone (quello che deriva dalla gassificazione del carbone, ed è una delle forme meno sostenibili) e turchese (quello prodotto dalla gassificazione del metano con cattura del carbonio. Si tratta di un’opzione emergente per ridurre le emissioni).

I treni come il Coradia Stream H rappresentano una soluzione ideale per le tratte ferroviarie non elettrificate, dove l’uso di treni tradizionali risulta impraticabile.

Tuttavia, per garantire la piena sostenibilità di questo tipo di tecnologia legata alla mobilità sostenibile, è fondamentale sviluppare un sistema che consenta la produzione di idrogeno verde o ne faciliti l’approvvigionamento locale in modo efficiente.



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