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La legge 104 tutela i disabili e i loro familiari garantendo varie agevolazioni e diritti per gestire lavoro e vita privata.
La normativa sulla legge 104 è ampia e fornisce tantissimi strumenti che permettono di migliorare l’inclusione sociale e la qualità di vita. Questa normativa tutela i lavoratori disabili ma anche i loro familiari, in particolare i caregiver (lavoratori che assistono un familiare con handicap grave).
I benefici nel campo del lavoro permettono di avere permessi lavorativa in aggiunta a quelli previsti nel CCNL di categoria, un congedo straordinario di due anni retribuito e coperto da contribuzione figurativa, e il pensionamento anticipato. La normativa prevede anche agevolazioni fiscali che attraverso esenzioni e sconti permettono di assistere il familiare nel modo migliore.
Permessi e congedo legge 104: chi può beneficiarne
La legge 104 prevede che il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave (ai sensi dell’articolo 3 comma 3), ha diritto a tre giorni di permessi al mese. I permessi se non si godono si perdono e non è possibile recuperarli. Il familiare da assistere deve essere il coniuge, il genitore o un parente di secondo grado. In casi specifici si arriva anche al terzo grado.
I permessi legge 104 sono riconosciuti solo ai lavoratori dipendenti, sono esclusi gli autonomi o parasubordinati. Inoltre, il familiare che si assiste non deve essere ricoverato in una struttura sanitaria a tempo pieno.
Nel caso del congedo straordinario sono valide gli stessi requisiti per i 3 giorni di permessi, inoltre è richiesto il requisito di convivenza con il familiare, tale requisito è soddisfatto anche con la coabitazione (stesso stabile e due appartamenti diversi). Inoltre, non deve essere ricoverato in un struttura sanitaria a tempo pieno.
Il congedo straordinario può essere chiesto anche frazionato, ma non può superare i due anni e si può chiedere una sola volta nella vita lavorativa. Il congedo permette di continuare a prendere la retribuzione e il periodo di assenza è coperto dalla contribuzione figurativa, valida per la misura e il calcolo della pensione.
I caregiver possono accedere al pensionamento anticipato, sono tre le misure che nel 2024 lo permettono: Opzione donna, Ape Sociale e Quota 41.
L’Opzione donna permette il pensionamento alle donne lavoratrici “caregiver” con 61 anni di età e 35 anni di contributi. Il requisito anagrafico si riduce di un anno per un figlio e di due anni per due figli e più. L’Ape Sociale in qualità di caregiver, permette il pensionamento a 64 anni e 30 anni di contributi. Infine, la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci, quindi, i lavoratori devono aver maturato almeno 12 mesi di contributi prima dei diciannove anni di età e un’anzianità contributiva di 41 anni, a prescindere dall’età anagrafica.
L’Ape Sociale e l’Opzione donna scadono il 31 dicembre 2024 e si spera in una proroga nella legge di Bilancio 2025.
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