ABI: tassi ancora in calo. Mutui casa più vantaggiosi

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Il tasso di interesse medio applicato dalle banche sui mutui per acquistare una casa è sceso al 3,09% a gennaio. Lo rende noto l’Associazione bancaria italiana. Si conferma la tendenza degli istituti di credito a prestare denaro a un minor costo. Calano sia l’Euribor (tasso variabile) sia l’IRS (tasso fisso).


19/02/2025

Tassi di interesse sui mutui ancora in calo: i dati ABI

Denaro meno caro. Si sgonfiano ancora i tassi di interesse sui mutui per comprare casa. La conferma arriva dall’ABI. La rilevazione mensile dell’Associazione bancaria italiana evidenzia che il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,09% a gennaio, un timido calo dal 3,11% del mese precedente, ma soprattutto una diminuzione marcata rispetto al 4,42% che si registrava a dicembre 2023.

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Oltre ai consumatori, rifiatano anche le imprese: nel primo mese dell’anno, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle aziende è sceso al 4,20% rispetto al 4,40% del mese precedente, ma con una netta flessione se paragonato al 5,45% di dicembre 2023, il mese “nero” per i tassi.

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Rata mensile più leggera grazie ai tagli della BCE

Gli operatori, commentando questa ulteriore riduzione dei tassi, parlano di “effetto Francoforte”. Con una battuta si riferiscono in questo modo al cambio di marcia della politica monetaria della BCE.

Gli interessi in calo sui mutui resi noti dall’ABI sono il riflesso delle mosse compiute dalla Banca centrale europea nella seconda parte dello scorso anno.

Nel secondo semestre 2024, infatti, l’Eurotower ha tagliato quattro volte i tassi sul costo del denaro. E una quinta sforbiciata è arrivata anche a gennaio 2025.

Il risultato è che gli istituti di credito possono procedere a prestare il denaro applicando interessi più convenienti. Il beneficio per i consumatori sono rate mensili da pagare con importi più bassi.

Calano sia l’Euribor sia l’IRS: mutui meno cari

La “tendenza alla diminuzione è proseguita a seguito delle riduzioni dei tassi BCE”, spiega l’ABI in una nota.

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Un vantaggio che si traduce in un tasso Euribor a 3 mesi (indice di riferimento per i mutui a tasso variabile) che, nelle prime due settimane di febbraio, è stato in media del 2,54%, riscontrando una diminuzione di 16 punti base rispetto a gennaio 2025 (era al 2,70%) e in calo di ben 146 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Ancora l’ABI fa notare che, sulla base delle comunicazioni fornite dalle banche, nei primi 14 giorni di febbraio il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui a tasso fisso) è stato in media del 2,36% in discesa di 14 punti base rispetto a gennaio (quando era al 2,50%) e in caduta di 117 punti base rispetto al picco di ottobre 2023.


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Tassi ancora giù: riequilibrio fisso e variabile entro fine anno

Di fronte a questo andamento dei mercati, il quesito che si pongono tanti consumatori è il seguente: questa diminuzione dei tassi proseguirà anche nei prossimi mesi?

Secondo le proiezioni degli analisti, la risposta è affermativa. Gli interessi calcolati sui mutui sono legati alle scelte di politica monetaria della Banca centrale europea, di conseguenza se quest’ultima riduce il costo del denaro, altrettanto faranno gli istituti di credito.

Siccome la BCE, con un’inflazione sempre più vicina all’obiettivo del 2% nell’Eurozona e con la necessità di mettere al riparo l’economia da un rischio stagnazione, abbasserà ancora i tassi, è chiaro che i mutui sono destinati nell’arco dell’anno a calare ancora.

A trarne il maggior beneficio in termini di convenienza per i consumatori sarà soprattutto il tasso variabile con l’indice Euribor che è parametrato sui tassi BCE. Tanto che, stando alle previsioni gli esperti dei mercati, fisso e variabile dovrebbero tornare sostanzialmente in equilibrio forse già nella seconda metà dell’anno.

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A cura di: Matteo Favaro



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