Pochi miliardari e troppi poveri: diseguaglianza globale

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Anno dopo anno, la distribuzione della ricchezza sul nostro Pianeta si va man mano polarizzando. Con pochi miliardari che diventano sempre più ricchi e nessun passo in avanti per portare i poveri (ben 3,5 miliardi di persone) a vivere in modo dignitoso. L’obiettivo di eliminare la povertà globale entro il 2030 si fa sempre più lontano. È il quadro desolante che emerge da Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata, il nuovo rapporto pubblicato da Oxfam in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.

I Paperoni globali sono sempre più ricchi

Mentre Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca sostenuto dall’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, fa riflettere quanto siano ormai pericolosamente inscindibili ricchezza e potere politico. Una ricchezza che, mai come in questi anni, si sta concentrando nelle mani di pochissimi. Il loro patrimonio – secondo i calcoli di Oxfam – è cresciuto nel 2024, in termini reali, di 2.000 miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno: si tratta di un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente.

Jeff Bezos, Sundar Pichai ed Elon Musk

Nel 2024, sottolinea Oxfam, il numero di miliardari è salito a 2.769 rispetto ai 2.565 del 2023. Il valore dei loro patrimoni è aumentato da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi. Il secondo maggior incremento annuo di ricchezza riscontrato da quando i patrimoni miliardari sono monitorati. Un trend che potrebbe riflettere la crescente accumulazione di ricchezza dei colossi tecnologici, con economie di scala, una concentrazione della ricchezza e una capacità di influenza politica difficile da trovare nei settori tradizionali.

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Eredità miliardarie e la nascita dei «trilionari»

L’anno scorso Oxfam prevedeva la comparsa del primo «trilionario» (patrimonio da almeno 1.000 miliardi) entro un decennio, «al tasso attuale di crescita della ricchezza estrema di trilionari ne avremmo cinque». La ricchezza globale non solo è fortemente concentrata al vertice, ma in gran parte deriva anche da rendite di posizione. Secondo Oxfam oltre un terzo delle fortune dei miliardari deriva da eredità. «L’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari – dice Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie – come quelle che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente – che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati. Una strategia che permette di tenere in secondo piano il mancato raggiungimento di risultati economico-sociali a beneficio dei più vulnerabili, mentre persegue politiche che avvantaggiano chi è già in posizione di privilegio. Così, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana».

3,5 miliardi di persone sotto la soglia della povertà

Se da una parte la crescita del conto in banca dei super ricchi è sbalorditiva, impressionanti sono i dati relativi all’altra faccia della Luna: i poveri. Secondo l’organizzazione non governativa, il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà (soli 6,85 dollari al giorno) è oggi lo stesso del 1990: si tratta di poco più di 3,5 miliardi di persone. Se proseguisse questa tendenza, per portare l’intera popolazione mondiale sopra la soglia di povertà ci vorrebbe più di un secolo. Drammatica anche la situazione delle persone che vivono in povertà estrema (coloro che non arrivano a disporre di 2,15 dollari al giorno). Si assiste infatti, rileva Oxfam, a un rallentamento del tasso di riduzione delle persone che vivono in questo stato di totale indigenza.

Pochi ricchi, molti grazie a eredità: l’Italia non fa eccezione

Se i dati globali sui livelli di povertà e sulla concentrazione della ricchezza sono preoccupanti, il quadro in Italia non è migliore. Nel nostro Paese, il 5% delle persone (71 miliardari) detiene quasi la metà (47,7%) della ricchezza nazionale, mentre 5,7 milioni di individui vivono ancora sotto la soglia di povertà. Nel 2024 la ricchezza dei Paperoni italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – a 166 milioni al giorno – raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi detenuto da 71 individui. Secondo Oxfam, il 63% della ricchezza miliardaria in Italia deriva da eredità, mentre il 36% è frutto di rendite o attività finanziarie, una tendenza che riflette dinamiche globali.

L’Italia afflitta dalla piaga della povertà

Tutto ciò a fronte di un «quadro di grande preoccupazione» per la povertà assoluta. Povertà che nel 2023 era rimasta stabile rispetto all’anno precedente ma vedeva oltre 2,2 milioni di famiglie, per un totale di 5,7 milioni di persone, vivere in condizioni di povertà assoluta. Incapaci cioè di coprire i costi di beni e servizi essenziali

In Italia sempre più ampia la forbice fra ricchi e poveri

In Italia, a metà del 2024, il 10% più ricco delle famiglie possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera dei nuclei familiari. Il rapporto era pari a 6,3 appena 14 anni fa. Tra dicembre 2010 e giugno 2024, la quota di ricchezza detenuta dal top 10% delle famiglie è aumentata di oltre 7 punti percentuali, passando dal 52,5% al 59,7%, mentre quella del bottom 50% si è ridotta dal 8,3% al 7,4%.





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