L’Arte che unisce: I Guerrieri di Re Arduino, un carro all’insegna della solidarietà

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I Guerrieri di Re Arduino, carro “lettera Y”, hanno deciso di scrivere una nuova pagina della loro storia nata nel 2016, fatta di impegno sociale, arte e collaborazione. Partiti a settembre con la volontà di rinnovare il carro, hanno intrapreso un percorso straordinario, capace di unire generazioni, passioni e speranze in un abbraccio di creatività e solidarietà.

L’iniziativa è nata da un’idea brillante: rimettere in gioco la tradizione del carnevale mettendo al centro l’impegno sociale. Il carro, simbolo storico e fiero emblema di una squadra che dal 2016 ha percorso insieme nove anni di successi, si è trasformato in un laboratorio vivente dove arte e solidarietà si fondono. Il primo conducente, Massimo Noviello, e il capo carro, Riccardo Mosca, hanno affiancato Doriana Mino, seconda conducente, in una sfida che andava ben oltre l’estetica: quella di dare voce a chi spesso viene messo da una parte.

La svolta è arrivata con l’incontro con Marco Angelo Pepè, artista di Borgofranco d’Ivrea, la cui sensibilità e creatività hanno tracciato nuove rotte per il progetto. Marco, che già da tempo si impegna nel sociale, ha coinvolto l’associazione “Insieme” di Pont Saint Martin, operante a sostegno di ragazzi disabili. Per due settimane, il carro è diventato un luogo di incontro per i ragazzi dell’associazione coinvolti in un percorso di lavoro condiviso, dove la pittura, la scrittura, i ritagli di mosaico e perfino la carta riciclata hanno preso vita come linguaggio di libertà e rinnovamento.

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“La base ho lasciata che la creassero loro – spiega l’artista Pepè -.Senza studi, senza tracce di matite. L’unico tema era la libertà. Io mi sono sentito come un bambino, libero e creativo ed è per questo che ho lasciato loro la possibilità di esprimersi andando solo a rifinire quanto hanno realizzato. Io, poi, voluto rappresentare un alieno con uno scudo che rappresenta un disco volante. Il futuro che è oggi, rispetto alla storica tradizione del Carnevale”.

La base del carro è stata creata interamente dai ragazzi dell’associazione, un gesto simbolico che ha reso omaggio alla loro forza e determinazione. Gli interventi di rifinitura, curati con la delicatezza di chi non vuole nascondere ma valorizzare il lavoro dei giovani artisti, hanno dato vita a un’opera che è molto più di un semplice carro da corteo. Su pannelli in legno e ritagli di mosaico, sono emersi simboli forti: l’alieno, lo scudo, elementi ispirati alla cultura pop e personaggi legati al mondo della scienza – un inno alla libertà creativa che ha sempre contraddistinto la storia del carnevale.

Questo progetto ha visto la partecipazione di 17 ragazzi – di cui tre provenienti da un’associazione di Verres – con età che spaziano dai 16 ai 70 anni. Una straordinaria testimonianza che nel Carnevale, come nella vita, la creatività non conosce barriere e confini, e che ogni età ha il suo valore e la sua bellezza.

Per realizzare il carro l’artista ha voluto utilizzare ritagli di giornale: “Ho usato La Voce, La Sentinella, La Stampa, La Settimana Enigmistica”. Per dare un tocco di poesia ha utilizzato anche dei “dylandog”. “I fumetti rappresentano l’incontro tra la scrittura e l’arte”. Tutto ritagliato in piccoli quadretti a comporre mosaici di immagini che richiamano sia la tradizione che la modernità. Ogni tratto, ogni pennellata racconta la storia di chi ha creduto in un futuro diverso, dove la bellezza dell’arte si fa veicolo di cambiamento”.

La manifestazione non si ferma al solo corteo: al termine del carnevale, il carro sarà smontato e Marco Angelo Pepè provvederà a tagliare e separare le sue parti che verranno messe all’asta nel corso di un evento speciale che verrà organizzato prima di Pasqua. Il ricavato, donato all’associazione “Insieme”, rappresenta un gesto concreto di solidarietà, un investimento per il futuro dei ragazzi che, con coraggio e determinazione, stanno riscrivendo le regole del possibile.

Il carro de I Guerrieri di Re Arduino, è un tiro a quattro, che vanta quasi un decennio di storia. La sede del carro a Bollengo, sopra la stalla in cui si trovano i cavalli Timor, Zep, Odin e Ringo, tutti di proprietà di Massimo Noviello.

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Doriana Mino, seconda conducente del carro, sottolinea: “I quattro cavalli sono del proprietario del carro, non sono afittati, come spesso accade”.

Sono tutti cavalli Kvpn mantello morello. Timor e Zep saranno avanti, di volata. Di timone, dietro, ci saranno Odin (un puledro al suo esordio) e Ringo (il veterano, il più vecchio dei quattro).

Le nuove divise, realizzate con la stessa cura e attenzione dei dettagli artistici, sono il segno tangibile di una squadra che guarda al futuro, pur non dimenticando le proprie radici. Per loro sarà un Carnevale di emozioni, tradizione e voglia di rinnovarsi, dove ogni elemento – dalla struttura del carro ai cavalli, passando per la collaborazione con artisti e associazioni – racconta una storia unica, fatta di incontri, emozioni e speranze condivise.

I Guerrieri di Re Arduino “lettera Y” non sono solo portatori di una tradizione secolare, ma anche pionieri di un nuovo modo di vivere il Carnevale, dove l’arte diventa strumento di cambiamento e la solidarietà un obiettivo concreto. In questo scenario, la proposta innovativa di collaborare con l’associazione “Insieme” di Pont Saint Martin rappresenta un messaggio forte: la cultura e l’arte sono strumenti potenti per costruire ponti e abbattere barriere.

Il progetto si configura come un invito a riscoprire la bellezza della diversità e il valore della collaborazione, un inno alla libertà di espressione e alla creatività che nasce dal cuore. L’allegria e la spensieratezza che caratterizzano il carnevale si fondono, in questo caso, con un profondo senso di responsabilità sociale, creando un connubio perfetto tra tradizione e innovazione.

L’esperienza dei Guerrieri di Re Arduino “lettera Y” è un esempio lampante di come, anche nei momenti più festosi, si possa dare spazio a progetti di grande impatto sociale. In un periodo in cui la solidarietà diventa una necessità imprescindibile, questo carro non è solo un mezzo di sfilata, ma un vero e proprio laboratorio di vita, dove l’arte si fa messaggera di un futuro migliore e inclusivo.

Il messaggio è chiaro: la tradizione può e deve abbracciare il cambiamento, e l’arte, con la sua forza evocativa, può essere il collante che unisce cuori e menti. I Guerrieri di Re Arduino, con la loro storia, il loro impegno e la loro passione, ci ricordano che ogni gesto, ogni pennellata, ogni collaborazione è un atto d’amore verso un domani dove la diversità e la creatività sono celebrate con orgoglio e gratitudine.

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In questo carnevale, il carro diventa un simbolo di rinascita, un invito a guardare al futuro con occhi pieni di speranza e a costruire, insieme, una società più giusta e solidale. Una storia che, tra pennellate di colore, ritagli di mosaico e cuori uniti, ci insegna che l’arte è, e resterà, il linguaggio universale della libertà.





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