“Io Faro Carnevale”, nata per gioco è diventata “grande”

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Era partita dal quartiere Cisterna Faro verso la fine degli anni ’80 inizi anni ’90 e oggi è una di quelle manifestazioni che grandi e piccini aspettano di rivivere con gioia e spensieratezza. Torna anche quest’anno “Io Faro Carnevale”. L’appuntamento è per domenica 2 marzo a partire dalle 15.

GLI ESORDI

Erano gli anni ’80 e in quel quartiere appena urbanizzato vivevano tantissime giovani coppie. Un quartiere vivo dove i rapporti interpersonali crescevano di giorno in giorno formando un tessuto sociale compatto e con tanta voglia di fare. Ed è proprio a quel quartiere che Televoglio guardava per uno dei suoi programmi. «Mi contattarono chiedendomi di organizzare un gruppo di ragazzi da far partecipare alla loro trasmissione, “Giochi all’aria aperta” che si svolgeva al Pirgo», racconta Sebastiano Petrarolo a quei tempi uno dei giovani del quartiere, oggi il “papà” del carnevale civitavecchiese. E così dalla partecipazione a quei giochi, la voglia delle famiglie di Cisterna Faro di organizzare ogni anno qualcosa di divertente nel quartiere si fece sempre più viva. Nasce così “Gioco Festa Cisterna Faro”, il nome da dove prende origine oggi Io Faro Carnevale. Tre giornate di giochi, dibattiti e tante iniziative che coinvolgevano veramente tutti, anche il quarto circolo didattico, grazie alla presenza all’interno della scuola, di tantissime insegnanti provenienti proprio da quel quartiere. «Su questa manifestazione puntarono molto due personaggi» ricorda ancora Sebastiano Petrarolo: la giornalista Luigina Bianchi, alla quale ancora oggi è dedicata una menzione al manifesto, e l’allora assessore alla Cultura, Alfio Insolera che spronava quel gruppo di giovani e di bambini sempre più a creare qualcosa che coinvolgesse la città. Ed è da qui, che ad un certo punto, è arrivata anche la festa di Carnevale.

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Nella foto il Carnevale edizione 1996. Foto inviataci da Roberta Galletta e realizzata da Angelo Bruno Uccheddu

«Pensavo saremmo stati in pochi – racconta Petrarolo – e invece mi sono ritrovato davanti a tantissime persone». Una festa del quartiere, che proprio l’assessore Insolera suggerì di portare oltre i confini di Cisterna Faro. L’edizione “zero”, fu “bagnata” dalla pioggia, subito dopo la Mediana, su via Giacomo Matteotti. «Ci fu il fuggi fuggi generale» ricorda un po’ divertito il papà di Io Faro Carnevale. Ma tra la pioggia generale, i gruppi più “territorialisti” che non volevano far varcare i confini del quartiere alla manifestazione, e quelli che invece spingevano per “allargarsi” sempre di più, alla fine, Io Faro Carnevale riuscì nell’impresa. Il boom si registrò alla fine degli anni ’80 inizi degli anni ’90 quando le maestre riuscirono a coinvolgere anche le altre scuole: magistrali, primarie, infanzia. C’erano veramente tutti. Una cosa è certa: intorno a questa manifestazione che ancora oggi scalda i cuori di grandi e piccini, «sono cresciute generazioni».

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Nella foto realizzata da Mattia Camellini e inviataci da Roberta Galletta, alcune delle maschere del carnevale 2002

Poi lo stop per qualche anno, fino a quando «due belle ragazze, Roberta Galletta e Gioia Lestingi sono venute da me proponendomi di ricominciare», ricorda ancora Petrarolo. E da quel giorno, nonostante lo stop forzato causato dall’emergenza sanitaria da coronavirus, Io Faro Carnevale, non si è più fermata, crescendo ogni anno in numero di partecipanti e anche di spettatori. Il sogno di “papà Sebastiano” è che un giorno l’evento riesca a conquistare una propria identità all’interno delle manifestazioni di carnevale di Italia.

«TRA I VARI EVENTI LEGATI ALLA TRADIZIONE, IL CARNEVALE È PIU’ BELLO»

Se dieci anni fa riportare “in vita” Io Faro Carnevale è stato sicuramente faticoso, oggi, a distanza di anni, la manifestazione, grazie al lavoro dei tanti volontari e alla voglia di fare e di divertirsi, la sua organizzazione è diventata – si potrebbe quasi dire – una passeggiata. «Tra le varie manifestazioni – ha commentato la delegata del Comune di Civitavecchia, Roberta Galletta che oggi segue l’evento in un’altra veste rispetto al passato – il Carnevale è il più bello. Intanto perché è una festa, perché ci sono i bambini. Perché – continua – è un momento in cui la città si diverte, la città può fare qualsiasi cosa» (ovviamente con cautela. E quest’anno «il Comune – spiega ancora – si è voluto impegnare in modo importante, con un contributo non da poco».

IL RUSH FINALE

E ormai in città è conto alla rovescia per l’invasione di maschere. La formazione dei carri è tornata al completo e quest’anno ci sarà una novità. «Siamo andati un po’ oltre le maschere carnevalesche», spiega il direttore artistico Gioia Lestingi. «Vale la pena venire a fotografare i costumi che sono stati realizzati». Un lavoro certosino quello che c’è dietro la preparazione del grande evento, con le associazioni, le scuole, i cittadini, che possono contare solo sulle loro forze e a livello economico (oltre che dai contributi del Comune e della Fondazione Cariciv ripartiti in modo eguale tra i vari allestimenti) sugli introiti della vendita dei biglietti della lotteria.

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La speranza di Gioia Lestingi è che intorno a questa manifestazione, di anno in anno, possa crescere l’aiuto della collettività. Il sentire della comunità. Un po’ come accade ad esempio a Ronciglione dove «le attività commerciali, le grandi aziende del territorio, fanno sistema intorno a questo evento» dando ognuno di loro il contributo economico che può, racimolato durante tutto l’anno. A Civitavecchia, almeno per ora, Io Faro Carnevale, può contare sui suoi grandi partner: Comune, Fondazione, alcuni attività commerciali e la Compagnia Portuale che ogni anno mette a diposizione il capannone per la realizzazione dei carri. Ma chissà, forse col tempo, il sogno di Sebastiano Petrarolo, di vedere conquistare a Io Faro Carnevale una propria identità tra i carnevali italiani, diventerà realtà. Intanto non resta che prepararsi al divertimento: il 2 marzo a partitre dalle 15 a Civitavecchia. in caso di condizioni meteo avverse niente paura: il Carnevale viene solo rimandato alla domenica successiva!

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