come capire il quadro clinico del Papa

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Niccolò Marchionni – Dal Web

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Nei bollettini medici sulla salute di papa Francesco che vengono diffusi dal Policlinico Gemelli compaiono molti termini medici che non sono di immediata comprensione. Un geriatra, abituato ad avere la gestione di persone anziane con più patologie, può fornirci una guida per orientarci, senza alcun riferimento specifico alle condizioni di un paziente, la cui cartella clinica è nota solo a chi lo sta curando. A rispondere è Niccolò Marchionni, professore emerito di Medicina interna-Geriatria dell’Università di Firenze.

Il Papa è stato ricoverato per una polmonite bilaterale. Che cos’è?

La polmonite bilaterale è più grave in un paziente 88enne, e fragile perché appare in sovrappeso e bisognoso di un bastone con appoggio largo, che denota debolezza muscolare. La necessità di somministrare ossigeno ad alti flussi (come si faceva per i malati di Covid-19) significa che c’è un grosso impegno del tessuto polmonare che determina insufficienza respiratoria. Inizialmente, si combatte l’infezione respiratoria con una terapia antibiotica ad ampio spettro. Poi in base ai risultati degli esami sui prelievi sia di sangue sia di secrezioni bronchiali, si individua una terapia antibiotica (e/o antifungina) contro il batterio che è stato identificato e testato per la sua sensibilità. La crisi respiratoria iniziale, comunicata come crisi asmatica, è verosimilmente una costrizione bronchiale in risposta ad agenti infettanti (può essere anche allergica).

In relazione al sangue si è parlato di anemia, piastrinopenia, emotrasfusioni. Che cosa significano?

Anemia significa riduzione dei valori di emoglobina. Si effettua l’emotrasfusione, cioè la somministrazione di globuli rossi (emazie) concentrati, quando l’emoglobina scende sotto gli 8 grammi per decilitro. Della piastrinopenia, cioè la riduzione delle piastrine al di sotto del limite minimo normale, che potrebbe essere anche un effetto di alcuni antibiotici, bisognerebbe sapere il livello. L’emotrasfusione di emazie è necessaria per evitare che al danno dovuto alla riduzione dell’ossigeno circolante nel sangue (l’ipossiemia, che richiede la somministrazione di ossigeno ad alti flussi) si sommi la riduzione di trasporto di ossigeno agli organi per la riduzione dei trasportatori, cioè dei globuli rossi carichi di emoglobina.

Invece l’insufficienza renale?

Viene diagnosticata in base all’aumento della creatinina, che indica una riduzione di funzione renale. Nel soggetto anziano la creatinina tende a salire perché con l’invecchiamento il numero di nefroni (le unità funzionali del rene) si riduce. Una riduzione che è più rapida se il paziente è affetto da ipertensione arteriosa (magari non trattata in modo ottimale) e/o diabete. Un paziente di 88 anni che ha in corso una polmonite, con anemizzazione, e che richiede ossigeno ad alti flussi, ha esposti i reni a un’accelerazione del danno. Reni invecchiati, fragilità, ridotta mobilità, sovrappeso, possono determinare una insufficienza renale lieve, che viene misurata sulla base del volume che il rene riesce a depurare in un minuto (filtrato glomerulare, calcolato con specifiche formule). Se interviene un’infezione acuta, con ipossiemia e anemia, l’insufficienza renale può diventare acuta. Inoltre alcuni farmaci, tra cui alcuni antibiotici, oltre a essere tossici per il rene, devono essere eliminati per via renale. Quindi il valore del filtrato glomerulare è uno dei parametri usati per definire la prognosi: se il filtrato si abbassa molto, la prognosi può diventare molto incerta (riservata). E si richiede un’accurata strategia nel dosaggio dei farmaci.

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Cosa differenzia la sepsi dall’infezione?

Con sepsi si intende il passaggio dei batteri nella circolazione con loro proliferazione e potenziale estensione della infezione ad altri organi oltre all’iniziale “porta”, il primo sito di infezione, in questo caso i polmoni. L’organismo mette in atto una serie di strategie difensive per creare una barriera contro l’infezione ed evitare che i batteri possano andare in circolo. Se la difesa viene superata e i batteri proliferano nella circolazione sanguigna e in localizzazioni secondarie, abbiamo la sepsi, la generalizzazione di una infezione inizialmente localizzata. E può provocare danni su altri organi, dal rene al fegato e al cuore.

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