Italia all’Onu, pace giusta sia basata su integrità dell’Ucraina

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NEW YORK, 24 FEBBRAIO – Nel “tragico” terzo anniversario dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, l’Italia ha sostenuto entrambe le risoluzioni votate oggi in Assemblea Generale, unendosi al popolo ucraino “per riaffermare il suo irremovibile impegno a sostegno dei nostri valori condivisi e della Carta delle Nazioni Unite”. Precisando che l’Italia ha votato a favore della risoluzione Usa intitolata ‘La Via della Pace’ per “come emendata” dagli europei, l’Ambasciatore ha ribadito l’impegno a favore “una pace globale, giusta e duratura, basata sulla sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale dell’Ucraina”.

Massari e’ intervenuto in Assemblea per spiegare le ragioni del voto: “Crediamo fermamente che la piena attuazione di questi principi vada non solo nell’interesse dell’Ucraina e dell’Europa, ma anche di tutti i membri delle Nazioni Unite, poiché sono le fondamenta che tengono unita la comunità internazionale”. L’Italia “non e’ in guerra con la Russia”, ma “difende il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente”, ha aggiunto Massari: “Dobbiamo lavorare insieme per ripristinare la pace in Europa. Abbiamo bisogno della diplomazia: non esiste una soluzione militare a questo conflitto, ma solo diplomatica, attraverso i negoziati”.

L’Ambasciatore italiano ha espresso apprezzamento per l’iniziativa diplomatica
degli Stati Uniti volta a portare la Russia al tavolo delle trattative. “Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere entrambe le risoluzioni ‘Promuovere una pace globale, giusta e
duratura in Ucraina’ e ‘La via della pace’. Allo stesso tempo, crediamo che solo il pieno coinvolgimento dell’Ucraina e dell’Europa in questi negoziati possa garantire una pace duratura in linea con la Carta delle Nazioni Unite”, ha detto Massari che poi si e’ unito ai 93 paesi che hanno approvato la risoluzione ucraina per una de-escalation, la fine delle ostilita’ e una soluzione pacifica della guerra (gli Stati Uniti si sono invece espressi contro assieme ad altri 18 stati membri tra cui Russia, Corea del Nord e altri 14 paesi amici di Mosca) e alla vice-ministra degli Esteri di Kiev, Betsa Mariana, in una dichiarazione congiunta davanti al Consiglio di Sicurezza: un fronte unito per chiedere lo stop a tutti gli attacchi russi sul territorio dell’Ucraina.

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Il terzo anniversario della guerra e’ stato segnato da riunioni fiume al Palazzo di Vetro: dopo i due voti in Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la lapidaria risoluzione Usa presentata degli Stati Uniti che chiede la “rapida fine della guerra” senza però citare la Russia come aggressore e senza far riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale di Kiev. La risoluzione e’ stata adottata con 10 voti a favore e cinque astensioni. Francia e Gran Bretagna, che avrebbero potuto porre il veto, hanno preferito astenersi al pari degli altri membri europei non permanenti – Grecia, Slovenia e Danimarca – spianando la strada alla versione della diplomazia di Donald Trump.

Il testo, “nella sua elegante semplicità” come l’ha definito la rappresentante americana Dorothy Shea (la nuova rappresentante permanente dell’amministrazione Trump Elise Stefanik deve essere confermata dal Senato), è stato adottato con il voto a favore della Russia. Mosca e Washington si sono trovati per una volta sullo stesso fronte assieme alla Pechino e il voto ha certificato, con il riallineamento della presidenza Usa e del Cremlino, il nuovo ordine mondiale emerso dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca. “La risoluzione è un passo che va nella giusta direzione”, ha detto l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia che in precedenza aveva posto per due volte il veto impallinando altrettanti emendamenti presentati dagli europei.

Grazie alle regole arcaiche che da 80 anni regolano il massimo organo di governo politico del mondo, l’esito del voto in Consiglio di Sicurezza è andato diversamente rispetto a quanto accaduto in mattinata in Assemblea Generale, dove ognuno dei 193 Stati membri dell’Onu ha un voto che vale come quello di tutti gli altri: lo stesso testo degli Stati Uniti e’ stato adottato con 93 voti favorevoli dopo esser stato radicalmente modificato da tre emendamenti europei. E se anche inferiori ai voti del 2022, quando i sì a favore dell’Ucraina erano stati circa 140, il risultato è stato giudicato ugualmente buono dalla diplomazia europea nell’attuale clima di polarizzazione creato al Palazzo di Vetro dal ciclone Trump. Altri 93 paesi avevano votato a favore della risoluzione ucraina supportata dalla Ue: “Questo è un momento storico che definirà il futuro dell’Ucraina, dell’Europa e il nostro futuro comune”, aveva detto la vice ministra degli Esteri ucraina, Betsa Mariana.

La guerra continua a imporre pesanti perdite, secondo le agenzie delle Nazioni Unite. Più di 12.000 persone sono state uccise e oltre 29.000 sono rimaste ferite. Inoltre, quasi 13 milioni di persone in Ucraina e più di due milioni di rifugiati all’estero avranno bisogno quest’anno di assistenza umanitaria. (@OnuItalia)



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