Ucraina, scontro USA-UE all’ONU: Trump rompe il fronte atlantista – Il Politico Web

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Le divergenze tra Stati Uniti ed Europa sulla guerra in Ucraina stanno emergendo in maniera sempre più netta all’interno delle Nazioni Unite e del G7. Secondo quanto riportato dal Financial Times, Washington e Bruxelles stanno portando avanti strategie contrapposte, con la Casa Bianca che cerca di modificare il linguaggio delle risoluzioni per evitare una condanna netta della Russia, mentre l’Unione Europea insiste per una chiara attribuzione di responsabilità a Mosca.

L’America di Trump si smarca dalla narrativa UE

Nel contesto del terzo anniversario del conflitto, l’Ucraina e l’Unione Europea hanno presentato una risoluzione all’Assemblea Generale dell’ONU per condannare l’invasione russa. Gli Stati Uniti, tuttavia, hanno chiesto il ritiro del testo, proponendone uno alternativo che, di fatto, equipara le azioni di Kiev a quelle di Mosca. Nel documento americano si parla genericamente della “tragica perdita di vite umane nel conflitto tra Federazione Russa e Ucraina”, evitando qualsiasi riferimento esplicito all’aggressione russa.

Una rottura senza precedenti tra USA ed Europa

Questo cambio di rotta della nuova amministrazione statunitense ha provocato il disappunto delle cancellerie europee, con un alto funzionario UE che ha definito questa formulazione “inaccettabile”. Di fronte a questa posizione ambigua di Washington, la Francia ha proposto un emendamento che ribadisce l’“invasione dell’Ucraina da parte della Russia” e il principio di sovranità territoriale di Kiev, ma la Casa Bianca sembra intenzionata a opporsi.

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La situazione evidenzia una spaccatura crescente tra le due sponde dell’Atlantico. Mentre l’UE continua a sostenere una narrativa di netta condanna della Russia, Washington sembra orientata a una posizione più sfumata, segnale di un cambio strategico che potrebbe avere ripercussioni su tutta la politica occidentale nei confronti del conflitto.

Il G7 e il difficile compromesso

Le tensioni tra Europa e Stati Uniti si sono riflesse anche nel G7, dove le diplomazie occidentali hanno discusso per giorni sulla formulazione della dichiarazione finale. L’ostacolo principale? Il rifiuto della Casa Bianca di accettare un testo che parlasse esplicitamente di “aggressione russa” contro l’Ucraina.

Trump impone la sua linea: niente accuse dirette a Mosca

Secondo fonti citate dal Financial Times, inizialmente si era trovato un compromesso, ma il presidente Trump avrebbe deciso di rivedere la posizione americana in base all’esito delle discussioni all’ONU. Questo cambio di rotta dimostra la volontà della nuova amministrazione statunitense di evitare posizioni belliciste che potrebbero trascinare ancora di più gli USA in un conflitto senza via d’uscita.

Questa divergenza rischia di trasformarsi in una spaccatura politica di portata storica: senza un accordo dell’ultimo minuto, gli Stati Uniti potrebbero persino schierarsi con Russia e Cina nel respingere una risoluzione di condanna voluta dall’Unione Europea e dall’Ucraina. Se ciò accadesse, l’Europa si troverebbe per la prima volta da sola nel portare avanti la narrazione atlantista sul conflitto, con un’America sempre più distante dalle posizioni belliciste di Bruxelles.

Washington rivede la sua politica estera?

Questi sviluppi sembrano confermare un cambiamento nella politica estera di Washington. La Casa Bianca sta gradualmente prendendo le distanze da una strategia che negli ultimi tre anni ha portato a una guerra infinita, a una devastazione economica in Europa e a un evidente fallimento delle sanzioni contro la Russia. Trump e il suo entourage stanno cercando di spostare l’attenzione su una soluzione diplomatica piuttosto che su un’escalation che, finora, ha solo indebolito il blocco occidentale.

Un’Europa isolata e senza strategia

L’Europa, invece, sembra intenzionata a insistere su una politica di confronto con Mosca, nonostante l’evidente stanchezza dell’opinione pubblica e le crescenti difficoltà economiche. La domanda ora è: fino a che punto Bruxelles potrà continuare su questa strada senza l’appoggio incondizionato degli Stati Uniti?

Il rischio è che l’Unione Europea rimanga sola in questa battaglia, mentre Washington inizia a riconsiderare le sue priorità geopolitiche. Un cambio di paradigma che potrebbe ridefinire il futuro delle relazioni transatlantiche e l’intero scenario globale.

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