Così Simest supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane

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Articolo apparso sul numero di febbraio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane per aumentare la loro capacità di penetrazione sui mercati. È questo l’obiettivo di Simest, società del gruppo Cassa depositi e prestiti guidata da Regina Corradini D’Arienzo e presieduta da Pasquale Salzano. Un sostegno finanziario per lo sviluppo che ha portato, nei primi 11 mesi del 2024, a mobilitare oltre 8 miliardi di euro, il 14% in più rispetto all’anno precedente, per il 90% a favore di piccole e medie imprese, con un’attenzione particolare ai mercati ritenuti strategici.

“A fine 2024 abbiamo raggiunto quasi il 90% del nostro obiettivo”, dice Corradini D’Arienzo. “In sostanza, nell’arco di due anni abbiamo quasi centrato il target di crescita del piano. A questo si aggiunge che, a fine novembre, avevamo già sostenuto circa 4.500 imprese, cioè il doppio dell’anno prima, per superare la soglia delle cinquemila a fine anno. Imprese che peraltro, se dotate di strumenti flessibili e in grado di supportare la competitività, si dimostrano fortemente reattive, capaci di rispondere massicciamente”.

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È interessante capire quale sia la destinazione delle risorse messe a disposizione da Simest. “Più del 70% delle domande di finanziamenti agevolati ricevute riguardano la doppia transizione, digitale ed ecologica. Mentre si conferma comunque un solido pacchetto di aziende che sceglie di finanziare il rafforzamento patrimoniale necessario per strutturarsi dimensionalmente. C’è poi un altro importante filone, quello del sostegno alle filiere, messo a punto insieme a Confindustria, che ha già portato alla sottoscrizione di due intese, prima con Fincantieri e poi con Bf. In questo caso, le imprese medio-grandi si rendono disponibili a supportare le pmi che fanno parte del loro indotto, con il loro know how, e Simest mette a disposizione delle imprese delle filiere i propri strumenti finanziari e l’affiancamento internazionale. In pipeline ci sono altre dieci operazioni di questo tipo in fase molto avanzata, con campioni nel mondo dell’impresa che coinvolgeranno anche migliaia di pmi di filiera che ancora non esportano. Fattore che dovrebbe contribuire non poco alla crescita della nostra economia”.

Aspetti chiave del sostegno offerto da Simest sono l’ampliamento del raggio d’azione e la capacità di investire su realtà che guardano all’allargamento dei mercati. Simest ha infatti ampliato il portafoglio dei suoi interventi per rispondere alle ulteriori istanze espresse dal sistema produttivo e ha aperto anche a paesi in cui la società ha messo a punto nuove soluzioni. Da qui i plafond ad hoc: da quello riservato all’area dei Balcani Occidentali, con una nuova dote da 200 milioni e domande per 260 milioni, alla misura Africa, che rappresenta uno dei pilastri del piano Mattei, voluto dal governo Meloni, e che ha stimolato una richiesta consistente di investimenti anche al di là del perimetro del plafond (che finanzia in modo importante anche la formazione dei lavoratori direttamente in loco o in Italia). Per finire con i 300 milioni riservati a coprire i danni provocati dall’alluvione in Emilia e Toscana. Altri strumenti dedicati sono in fase avanzata per il 2025, tra i quali una misura per l’America Latina e un intervento a favore delle aziende energivore. Simest ha poi potenziato gli investimenti partecipativi, che oggi affiancano prevalentemente le pmi e le mid (il 75% del totale), mentre fino a due anni e mezzo fa riguardavano principalmente le grandi aziende. 

Un’attività di supporto finalizzata alla crescita internazionale del sistema produttivo, realizzata da Simest in un’ottica di cooperazione sistemica con Cassa Depositi e Prestiti, secondo una logica di gruppo che coinvolge tutti gli altri attori istituzionali, quali Ice e Sace, sotto la regia del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, per conto del quale gestisce i fondi di finanza agevolata e di supporto all’export. 

Altro elemento che caratterizza il piano strategico 2023-2025 di Simest è la volontà di promuovere da un lato gli investimenti in sostenibilità sociale, economica e ambientale delle imprese italiane, dall’altro iniziative di sostenibilità interna, tra cui azioni per una sempre maggiore attenzione all’ambiente e un maggiore sostegno ai dipendenti e alle loro famiglie su temi prioritari. A conferma dell’impegno in questo ambito, Simest ha ricevuto la certificazione per la parità di genere (Uni/PdR 125:2022) rilasciata dall’ente Bureau Veritas Italia sulla base di una valutazione che ha considerato specifici indicatori in relazione a sei macro-aree: cultura e strategia; governance; processi hr; opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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