La Fondazione di Piacenza e Vigevano sostiene un progetto dell’AUsl di Piacenza per l’utilizzo della metodica NGS
Piacenza, 24 febbraio 2025 – L’Azienda Usl di Piacenza, grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha avviato un importante progetto che utilizza l’analisi avanzata del DNA per migliorare ulteriormente la presa in carico dei pazienti con linfomi, leucemie e mielomi.
La tecnica Next Generation Sequencing (NGS) permette di leggere con grande precisione il materiale genetico delle cellule. Questa tecnologia è fondamentale per identificare la malattia minima residua (MRD), ovvero la piccolissima quantità di cellule tumorali che possono rimanere nell’organismo dopo un trattamento, anche quando gli esami tradizionali non riescono più a rilevarle. Grazie al NGS, i medici possono individuare queste micro tracce con estrema precisione, prevenire ricadute e monitorare meglio il percorso di guarigione dei pazienti.
Sebbene le linee guida internazionali raccomandino l’utilizzo della NGS, la sua applicazione pratica è ostacolata da sfide tecnologiche e dalla necessità di formazione altamente specializzata del personale. Questo progetto si propone di superare tali difficoltà, portando un significativo progresso nel trattamento e nella gestione dei pazienti.
«L’innovativa tecnica diagnostica NGS, la “lente di ingrandimento del DNA”, è una metodologia avanzata che porterà a diagnosi così precise e dettagliate da consentire di individuare con maggiore puntualità il percorso terapeutico più adatto al paziente. In linea con la filosofia della nostra Fondazione, dunque, investiamo su un progetto specifico, in grado di generare un impatto significativo in termini di appropriatezza della cura, qualità della vita dei pazienti e ottimizzazione delle risorse a disposizione – precisa il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. Questo intervento, inoltre, contribuisce a consolidare e sviluppare una specialistica dell’ospedale piacentino, che rappresenta già un’eccellenza a livello regionale e sovraregionale».
«Per Piacenza – sottolinea Daniele Vallisa, direttore del dipartimento Oncoematologia, che lavora in stretto contatto con le realtà ospedaliere di Modena e Bologna – è essenziale rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche per garantire ai nostri pazienti, anche quelli più giovani, terapie sempre più efficaci e appropriate. Questo progetto contribuirà a garantire l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci a target molecolare, ottimizzando le terapie e riducendo i rischi di trattamenti inefficaci».
«Le tecnologie all’avanguardia come la NGS – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Azieda Usl di Piacenza – non solo migliorano la diagnosi, ma rendono possibile l’accesso a trattamenti avanzati, che seppur efficaci, sono costosissimi. Il nostro obiettivo è garantire che i pazienti abbiano accesso alle migliori cure, ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare per una gestione mirata delle risorse, assicurando l’appropriatezza della cura e il controllo della spesa. Questo progetto, dunque, rappresenta un passo fondamentale per ottimizzare l’approccio terapeutico e gestire in modo efficiente l’impiego di terapie avanzate».
Il progetto punta a potenziare l’uso della tecnologia NGS, con un percorso in più fasi. Prima di tutto, verranno rafforzate le competenze del personale sanitario e formato un nuovo biologo specializzando, con un focus su bioinformatica e genetica molecolare. Poi, la metodica NGS sarà sottoposta a una verifica di qualità a livello internazionale. Il centro è già riconosciuto dall’ERIC, un’organizzazione europea che promuove il miglioramento delle cure per la leucemia linfocitica cronica, garantendo così affidabilità e qualità nelle diagnosi.
«La NGS – spiega Angela Rossi, direttore dell’Unità operativa Biologia dei trapianti – è una tecnica avanzata che consente di ottenere una grande quantità di dati diagnostici, ma questi dati devono essere accuratamente interpretati. La nostra formazione, quindi, si concentra sulla bioinformatica e sulla genetica molecolare per permettere al nostro personale di tradurre questi dati grezzi in informazioni utili per i clinici. Questo passaggio è cruciale perché consente di definire la strategia terapeutica più adatta al singolo paziente. Inoltre, il progetto comporterà un significativo aumento delle competenze del personale del laboratorio, che diventerà sempre più specializzato nella gestione e interpretazione di queste tecnologie avanzate, facendo della nostra struttura un punto di riferimento di eccellenza non solo per l’Azienda Usl di Piacenza, ma anche per il panorama regionale».
Il progetto prevede l’accreditamento del personale, che, grazie alla formazione, sarà in grado di rilasciare dati certificati e accreditati. Questo passaggio è decisivo perché i dati interpretati con precisione avranno un impatto diretto sulla decisione terapeutica. La corretta valutazione della malattia residua consente infatti di decidere se un paziente possa accedere a un trapianto o se sia necessaria una terapia alternativa. La NGS funziona come una ‘lente d’ingrandimento’ super potente per il DNA, riuscendo a rilevare anche piccolissime tracce di malattia, che altre metodiche non potrebbero individuare.
Questa sensibilità è particolarmente utile quando si trattano i nuovi farmaci biologici e le terapie come l’immunoterapia, che sono molto più efficaci delle vecchie chemioterapie e possono raggiungere profondità di risposta maggiore. Valutare correttamente la risposta ai trattamenti è fondamentale per prendere decisioni importanti, come se continuare o fermare una terapia, se cambiarla o se procedere con un trapianto.
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