Droni in Italia: nel 2025 la sfida è trasformare le sperimentazioni in progetti

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Il mercato italiano dei droni in Italia sta crescendo e stanno aumentando anche le sperimentazioni. Nel 2024 il mercato professionale (B2b e B2g) ha raggiunto i 160 milioni di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2023. La dinamica positiva trova riscontro nelle prime proiezioni per il 2025, che indicano una crescita importante anche per quest’anno, mentre l’80% degli addetti ai lavori prevede un’espansione significativa nei prossimi tre. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, presentata il 25 febbraio 2025 durante il convegno “Droni e Mobilità Aerea Avanzata: dalle sperimentazioni all’operatività”. Vediamo i dati aggiornati.

Il mercato italiano dei droni è quasi totalmente costituto da attività di “Aerial Operations” (96%), quelle di droni di piccola e media taglia nei settori tradizionali, come le ispezioni di linee elettriche o il monitoraggio del territorio. Il restante 4% è dedicato a servizi di “Innovative Air Mobility & Delivery” (IAM&D) per la consegna di merci o il trasporto passeggeri in area urbana ed extra-urbana, in lieve crescita rispetto al 2023 (3 milioni di euro in più).

Prosegue il consolidamento del numero di imprese: nel 2024 sono scese a 657 (erano 664 nel 2023, 706 nel 2022). Mediamente, ogni anno il 5% cessa l’attività, prevalentemente piccole e nate di recente, contro il 2% di nuove nascite.

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Droni in Italia: 2024 anno chiave, 2025 verso un’ulteriore crescita

Il 2024 è stato un anno chiave per il settore dei droni, il 2025 porterà ulteriori sviluppi.

Nel 2024, dal punto di vista normativo, ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha introdotto il regolamento VCA che disciplina i requisiti di mobilità aerea innovativa (IAM), mentre la provincia di Chieti ha ospitato la prima zona U-space europea, cioè l’insieme di servizi volti a regolare l’accesso sicuro ed efficiente dei droni nello spazio aereo.
Dal punto di vista applicativo, sono partite importanti sperimentazioni, come il volo di Amazon Prime Air per la consegna di merci con i droni e la consegna di posta tra Napoli e Procida. Inoltre è stata annunciata la piattaforma HyperTwin per la gestione sicura dei voli dei droni in Italia.

Dal punto di vista infrastrutturale, Varese, Piacenza e Ancona si sono aggiunte alle altre 6 città che hanno annunciato di voler costruire un vertiporto (Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia). vertiporto.

Il settore sanitario ha fatto progressi con sperimentazioni di trasporto medico, mentre in ambito agricolo è stata avviata la sperimentazione per l’utilizzo dei droni nella distribuzione di fitosanitari.

Sussistono preoccupazioni per la solidità finanziaria delle imprese attive in questo campo, come dimostrano i casi di Lilium, startup dei taxi volanti fallita nel 2024, e Volocopter, unicorno tedesco che ha presentato istanza di insolvenza presso il tribunale di Karlsruhe il 26 dicembre.

Ma i benefici della tecnologia sono chiari. Nel 2025 occorre trasformare le sperimentazioni in progetti operativi.

“Il 2024 è stato un anno cruciale per il settore, che ha registrato avanzamenti in diversi ambiti, da quello normativo a quello applicativo e tecnologico. Nonostante i progressi tecnologici e l’evoluzione del mercato – afferma Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata – il settore deve ancora consolidare aspetti chiave come l’affidabilità delle operazioni, la sostenibilità economica e l’accettazione sociale. Guardando gli sviluppi positivi, il valore del mercato in Italia cresce a doppia cifra da quattro anni consecutivi e i progetti internazionali si moltiplicano rapidamente, a testimonianza del crescente interesse da parte di imprese e pubbliche amministrazioni per questa tecnologia. La vera sfida del 2025 sarà trasformare le numerose sperimentazioni in progetti concreti”.

“Complessivamente, solo il 16% dei progetti con droni censiti a livello mondiale oggi è operativo – spiega Paola Olivares, Direttrice dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata -. Nel 2025 si devono concretizzare i primi servizi, magari in contesti limitati, per dare piena attuazione alle sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Per compiere progressi, è fondamentale intervenire sui fattori che possono aumentare la maturità dei progetti in particolare sul fronte normativo e identificare le nicchie di mercato in cui i droni possano generare chiari benefici. Gli ambiti più promettenti nel breve sono legati ad applicazioni nel segmento delle Aerial Operations, come ispezioni, sopralluoghi, sicurezza e sorveglianza, che potrebbero garantire la liquidità necessaria a sostenere gli investimenti necessari allo sviluppo del mercato. Di sicuro interesse anche il trasporto di materiale medicale e, a tendere, il trasporto di persone in contesti specifici”.

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Il mercato 2024

Nel mercato professionale dei droni in Italia, la domanda pubblica continua a essere marginale, pari all’8% del valore complessivo, nonostante il 37% delle imprese dell’offerta abbia enti pubblici tra i clienti, il 45% dei progetti italiani sia in capo a pubbliche amministrazioni.

Le imprese del segmento Aerial Operations sono prevalentemente costituite da fornitori di servizi (il 78% delle 646 imprese del segmento) impegnate in attività di rilievi, riprese aeree e ispezioni. Buona parte (il 47%) ritiene essenziale uno sviluppo della normativa, che rappresenta il principale ostacolo alla crescita. Ben l’88% ritiene prioritario lavorare su una maggiore apertura ai voli Beyond Visual Line of Sight (quelli senza contatto visivo diretto e costante), sulla semplificazione delle autorizzazioni per i voli Visual Line Of Sigh in area urbana e sullo sviluppo di ulteriori Pre-Defined Risk Assesment (procedure operative che semplificano le autorizzazioni operative, fornendo scenari predefiniti con requisiti di sicurezza e mitigazione del rischio). Per molte imprese è fondamentale lo sviluppo di servizi U-space e l’apertura di corridoi aerei dedicati. L’88% valuta importante il potenziamento di soluzioni di intelligenza artificiale, l’83% l’aumento della copertura delle reti 5G/6G per migliorare il controllo e la gestione dei droni.

Il segmento dell’IAM&D è composto soprattutto da produttori, il 78% delle 37 imprese attive in Italia. In quest’area, i progetti concreti faticano a decollare: molti annunci non si trasformano in sperimentazioni, alcuni test vengono interrotti e alcuni attori rischiano di uscire dal mercato per mancanza di liquidità. Anche in questo caso, il principale ostacolo è rappresentato dalla normativa, per il 47% delle imprese. Per il 90% è importante lavorare sulla sensibilizzazione e il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni a supporto dei progetti, per l’89% sulla pianificazione e l’integrazione strategica dei servizi nella rete di mobilità e trasporto urbano, per l’86% sull’evoluzione tecnologica e il miglioramento delle soluzioni, oltre alla creazione di corridoi aerei dedicati.

I progetti internazionali

Sono 1.882 i progetti di droni censiti a livello mondiale tra il 2019 e il 2024. Di questi, il 69% riguarda il segmento Aerial Operations e il restante 31% Innovative Air Mobility & Delivery. Nel primo segmento, la principale applicazione è rappresentata da ispezioni e sopralluoghi (43%), poi vengono sicurezza e sorveglianza (20%) e ricerca e soccorso (12%).

Nel segmento IAM&D, il trasporto merci rappresenta il 72% dei progetti, ma solo l’8% è operativo, per lo più in aree remote o poco popolate, a testimonianza di come questo ambito sia ancora poco maturo. Ancora più embrionale è il trasporto di persone (28% dei casi di IAM&D), in cui la maggior parte di progetti (68%) finora è solo annunciata. Fondamentale, per il futuro del settore, sarà lo sviluppo dei vertiporti, che a livello globale hanno raggiunto 131 progetti, solo il 5% in fase di test dimostrativi, il resto in fase di sviluppo o studio di fattibilità.

Complessivamente, solo il 16% dei progetti analizzati è un servizio operativo che ha affiancato o sostituito le modalità tradizionali (il 21% dei progetti di Aerial Operations e il 6% di quelli quello Innovative Air Mobility & Delivery). Tra i più diffusi, le ispezioni delle linee elettriche o delle infrastrutture lineari, tradizionalmente condotte con elicotteri e operatori a terra, ottimizzate grazie all’impiego dei droni. L’84% dei progetti non genera ancora ricavi concreti e continuativi per le imprese dell’offerta: nel 34% dei casi sono sperimentazioni, nel 30% dichiarazioni di intenti e nel 20% utilizzi una tantum. Mediamente, ogni sei progetti attivati, le aziende riescono a trasformarne uno solo in un servizio operativo. In questa situazione è difficile garantire la sostenibilità delle attività di ricerca e sviluppo, che nel 76% delle imprese del settore sono finanziate con risorse interne, e ripagare gli investimenti in infrastrutture e capitale umano.

Droni 2024 e 2025: i 3 livelli di maturità

L’analisi di 80 esperti coinvolti dall’Osservatorio su 15 use case rappresentativi del settore, fa emergere tre cluster distinti.

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Saldo e stralcio

 

Sono in fase embrionale, con un punteggio medio di 1,6 su 4, i progetti come quelli di trasporto di persone con droni in aree urbane ed extra-urbane.

Sono in fase di sviluppo con un punteggio medio di 2,2 il trasporto di merci, le manutenzioni che richiedono il contatto fisico del drone con un’infrastruttura, gli inventari di magazzino e le applicazioni in ambito agricolo.

Sono in fase di consolidamento, con un punteggio medio di 2,7, ispezioni, spettacoli aerei, ricerca e soccorso, sicurezza e sorveglianza, oltre ad attività di rilievi, mappature e monitoraggio.

La maturità normativa resta il principale ostacolo, sia in generale sia per i singoli use case. L’accettazione sociale, invece, è considerata il fattore più maturo che ha contribuito positivamente allo sviluppo di molti progetti.

(Qui è disponibile l’infografica gratuita con i dati chiave della ricerca).



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