La Legge Sviluppo ha aperto i cantieri: IGR, IVA, “casa” e natalità

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La “Legge Sviluppo” ha completato il suo iter e, come si era capito anche nel doppio passaggio in Commissione, ha portato diversi interventi – molti dei quali risolutori di piccole o grandi questioni – ma non prettamente delle riforme strutturali. Per quelle – in particolare l’IGR e l’IVA – e soprattutto per i temi più complessi e trasversali a più settori – dal tema della casa a quello della denatalità – si ragionerà su appositi progetti di legge. Il cambio di metodo, auspicato dal Governo nella presentazione del “doppio bilancio” a dicembre, è di fatto questo: non utilizzare la finanziaria per inserirci di tutto, ma dedicare ad ogni tema un suo percorso specifico. Di fatto, però, chi si attendeva una legge per lo sviluppo ricca di contenuti è rimasto un po’ a bocca asciutta, perché di interventi sull’economia e a favore delle imprese non c’è moltissimo.

La nascita di un “Istat sammarinese” (ufficialmente Unità Operativa Ufficio Nazionale Statistica) e della Società Informatica dello Stato vanno comunque nella direzione giusta: da una parte si potrà allineare San Marino ai Paesi europei per quanto riguarda qualità e puntualità dei dati statistici, dall’altra si potrà gestire in maniera unitaria – e si spera sfruttandone economie di scala – l’importante e strategica digitalizzazione dell’apparato pubblico. Tutto a vantaggio del sistema economico, come del resto da anni spingono gli organismi internazionali, in primis il Fondo Monetario Internazionale.

EMERGENZA CASA E DENATALITÀ

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Come detto, per la problematica della casa, collegata anche alla dinamica dei mutui agevolati sono già stati depositati appositi Progetti di Legge e si è deciso di rimandare in quella discussione anche la valutazione degli emendamenti sul tema presentati dai partiti di opposizione. Per i temi del sostegno alla famiglia, della genitorialità, della denatalità, della riorganizzazione dei centri estivi e delle rette degli asili nido è stato invece concordato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna il Congresso di Stato a relazionare, entro il mese di marzo 2025, alla Commissione Consiliare Permanente I ed alla Commissione Consiliare Permanente IV congiuntamente.

Di fatto, questi due temi caratterizzeranno tutto il 2025, stante il coinvolgimento di tutti i diversi attori.

LE PROSSIME RIFORME: IGR, IVA E FONDISS

Il 2025 sarà anche l’anno della revisione dell’IGR, su cui da tempo c’è un progetto che porti ad allargare la base imponibile piuttosto che ad aumentare le aliquote fissate dalla riforma di più dieci anni fa. Strettamente legato al tema, però, c’è quell’ICEE su cui tutti garantiscono sia indispensabile ma che ancora nessuno ha reso effettivamente operativo. Ancora più legato all’IGR c’è il discorso dell’IVA, perché la riforma del 2013 è ancora incompleta da allora, non avendo attivato l’introduzione del modello IVA per le imposte indirette. Il tema è nel programma di Governo e il Segretario alle Finanze ha ribadito anche in queste settimane la road map: prima la revisione dell’IGR e l’allargamento della fatturazione elettronica interna (progetti che potrebbero già entrare in vigore nel 2025), poi il progetto dell’IVA sammarinese nel 2026.

Nel frattempo tra le grandi riforme, tenendo conto che nel tema casa sicuramente si parlerà anche di nuovo PRG, non manca quella pensionistica. O meglio, quella del secondo pilastro: da troppo tempo, infatti, il FONDISS è impantanato in una serie di criticità non di poco conto, a partire da quella più evidente, della difficoltà di investire in maniera efficace e diversificata. Sul punto il Governo ha annunciato una serie di interventi, da una parte per sistemare le criticità, dall’altra direttamente sulla gestione degli investimenti. L’idea è quella di partire dal FONDISS (che l’anno scorso gestiva già oltre 200 milioni ed è un patrimonio in crescita) per poi traslare questo modello anche sui fondi del primo pilastro, che hanno dimostrato anch’essi una bassa redditività nel tempo (anche perché vincolati per la maggior parte al sistema bancario interno).

PENSIONI: GARANZIE E MANCATI VERSAMENTI

Nel frattempo anche la Legge Sviluppo ha toccato in parte il tema pensioni con due interventi distinti. Il primo riguarda le garanzie dello Stato (art. 2) sulle risorse dei fondi previdenziali: in pratica, i crediti vantati, per l’impiego del patrimonio dei fondi previdenziali, da parte del Fondo Gestione Pensioni ISS e del FONDISS, a seguito di formale richiesta effettuata rispettivamente dal Consiglio per la Previdenza e dal Comitato Amministratore al Congresso di Stato, possono essere coperti da garanzia dell’Eccellentissima Camera, ma a patto che “i certificati di deposito non inferiori a diciotto mesi presso istituti di credito sammarinesi” o che “gli investimenti finalizzati allo sviluppo economico-sociale sammarinese di valore

sistemico”.

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L’altro intervento riguarda invece i contributi, con la previsione della sospensione della licenza a quelle imprese che non versino appunto i contributi previdenziali previsti dalla legge: il provvedimento scatta dopo “tredici mensilità, anche non consecutive, e comunque, ogni qualvolta il valore della vera sorte delle iscrizioni a ruolo superi la cifra di euro 100.000”. Non solo: “Decorsi novanta giorni correnti dal provvedimento di sospensione, l’UO Ufficio Attività Economiche (UAE) adotta il provvedimento di revoca qualora la società non abbia provveduto a saldare integralmente tutte le iscrizioni a

ruolo di contributi ISS ovvero FONDISS, compresi interessi, sanzioni ed oneri accessori. Entro novanta giorni correnti dal provvedimento di revoca, la società nei confronti della quale è stato disposto il provvedimento di revoca deve essere posta in liquidazione volontaria dall’Assemblea. In caso contrario, a seguito di segnalazione dell’UAE, il Commissario della Legge procede alla messa in liquidazione d’ufficio della società”.

INCENTIVI PER CHI ASSUME INVALIDI E STUDENTI

Tra gli altri interventi sul mercato del lavoro spicca il riconoscimento della inabilità temporanea frazionabile ad ore, per chi deve sottoporsi a terapie salvavita (fino ad oggi era infatti possibile solo per l’intera giornata). Ma ce ne sono anche due riguardanti gli incentivi alle assunzioni, in particolare riferite a invalidi e dei portatori di deficit, oppure a giovani studenti.

Nel primo caso, si sostituisce l’articolo 11 della Legge 29 maggio 1991 n.71 in questo modo: “Considerati l’interesse e la funzione sociale dell’inserimento dei soggetti con ridotta capacità lavorativa, lo Stato si fa carico dei contributi previdenziali ISS di pertinenza del datore di lavoro per i lavoratori delle aziende private, delle imprese artigianali commerciali, collocati a norma della presente legge e dei contributi di pertinenza del titolare di attività individuale, nella misura seguente: a) 100% per i lavoratori e per il titolare di attività individuale con una invalidità del 55 per cento e oltre e per i lavoratori inseriti volontariamente dalle aziende a norma dell’articolo 4, terzo comma; b) 70% per i lavoratori e per il titolare di attività individuale con una invalidità compresa fra il 40 e il 54%. Lo Stato si fa, inoltre, carico: a) di un concorso a fondo perduto, da determinarsi attraverso specifici accordi e comunque non inferiore al 50%, previa perizia da parte degli organi competenti, delle spese sostenute per eventuali adattamenti di strutture ed apparecchiature per l’inserimento lavorativo a norma della presente legge; b) del costo dell’assicurazione per la Responsabilità Civile (R.C.) di cui all’articolo 8”. Infine, “le disposizioni di cui all’articolo 11, comma 1, lettere a) e b) della Legge 29 maggio 1991 n.71, così come sostituite dal presente articolo, si applicano anche a coloro che alla data del 1° gennaio 2025 sono titolari di attività individuale”. Nel secondo caso, invece, “dopo il terzo comma dell’articolo 4 del Decreto-Legge 22 luglio 2011 n.110 è aggiunto il seguente comma 3 bis: L’assunzione dei giovani lavoratori di cui all’articolo 3 è compatibile con il percepimento della pensione ordinaria superstiti”.

BANCHE: CREDITO D’IMPOSTA E FONDAZIONI

Tra le novità anche alcune riguardanti il settore bancario: è stato previsto infatti il raddoppio, dal 5 al 10%, del credito imposta che le banche potranno utilizzare ogni anno, ma anche l’abrogazione della legge secondo la quale le fondazioni devono detenere la maggioranza nella proprietà degli istituti di credito.

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