Sabato 1 marzo si disputeranno le ultime partite della fase a gironi della Champions League in rosa. L’Ekipe Orizzonte è già aritmeticamente qualificata al prossimo turno e riceve a Nesima (ore 17.30) la capolista Sant Andreu nel match che potrebbe valere il primato del girone D; impresa che si presenta difficile per le catanesi del tecnico Martina Miceli e del presidente Tania Di Mario, campionesse olimpiche con il Setterosa ad Atene 2004, dopo la vittoria per 16-10 del Sant Andreu all’andata il 23 novembre a Barcellona. La squadra etnea è però consapevole di avere la possibilità di offrire una prestazione decisamente diversa davanti ai propri tifosi, anche per regalarsi un’ulteriore iniezione di fiducia in vista degli appuntamenti successivi, come sottolinea alla vigilia Robin Jutte: “Sappiamo che domani sarà una partita dura ma siamo anche certe di essere migliorate sugli errori che abbiamo commesso l’ultima volta che abbiamo giocato contro di loro. Speriamo in un buon risultato davanti al pubblico di casa, anche per prepararci ad affrontare i Quarti di finale con delle buone sensazioni. Abbiamo giocato delle belle partite e conquistato delle ottime vittorie in questa stagione ed è un dato entusiasmante per il resto di questa annata sportiva e per le prossime finali“.
Chiamata all’impresa la Sis Roma, fresca vincitrice della Coppa Italia, che dovrà battere ad Ostia (ore 18.30) l’Olympiacos e sperare in un risultato negativo del GZC Donk con l’Alimos. “Contro il Rapallo abbiamo disputato una partita non brillante – ammette coach Marco Capanna – e non siamo riusciti a proteggere i vantaggi acquisiti in due accelerazioni: nel secondo tempo quando da -1 abbiamo ribaltato a +2 e nel quarto tempo quando siamo risaliti da -3 a +1. Indubbiamente i tanti errori in fase conclusiva alla fine hanno condizionato il risultato. Il Rapallo ha dimostrato di essere una squadra forte ed affrontarla nella loro piscina non è mai semplice. A parte l’assenza di Sara Centanni è chiaro che il sovrapporsi di impegni determinanti in campionato, Coppa Italia e Champions (tutti con lunghe trasferte) possono condizionare il rendimento perchè non riesci a lavorare e a riposare adeguatamente. Perciò cerchi continuamente un adattamento che in questa partita poteva essere durante l’ottimo avvio del quarto tempo con la palla di time out in superiorità per andare +2 a 2’3” dalla fine. Tuttavia tutta la partita, combattuta, ci ha visto avere grandi occasioni da dover sfruttare meglio. Detto questo eravamo equilibrati dopo la Coppa Italia e lo siamo ora: mi piace come affrontiamo questi momenti perchè è la chiave per tutto. Archiviata la sconfitta ora dobbiamo lavorare assieme per migliorare la qualità, non sono preoccupato della sconfitta: il campionato ci deve dare gli spunti giusti per farci arrivare poi ai play-off pronti a dare il massimo. La partita di sabato in Champions sicuramente ci servirà: l’Olympiacos è forse la squadra più forte d’Europa, con le spagnole del Sabadell, ma contiamo di giocare dinanzi al nostro pubblico una buona partita, i conti li faremo solo alla fine“.
Già eliminato il Plebiscito Padova che saluterà la massima competizione continentale ospitando tra le mura amiche il CN Matarò di Silvia Avegno. Il bilancio post Coppa Italia del tecnico Stefano Posterivo: “Non è andata come volevamo. La gara dei Quarti col Rapallo è stata una partita molto intensa, un pò di su e giù, purtroppo abbiamo preso quel parziale di 6-1 a cavallo del secondo tempo che è stato molto pesante. Il terzo tempo abbiamo fatto meglio ed avevamo la possibilità di fare ancora di più, sfruttando qualche situazione favorevole e in contropiede. Parecchi episodi con errori sotto porta, goal presi male ed altri particolari non gestiti correttamente. Partita dura che conclude un ciclo incredibile, purtroppo con l’uscita ai quarti di Coppa Italia, che non meritavamo ma che ci può stare contro una squadra forte, forte fisicamente. Nient’altro da aggiungere, dobbiamo ricaricare le batterie. Concludere l’ultima parte di torneo e farci trovare pronte per i play-off, sapendo che dobbiamo crescere, crescere in tanti piccoli particolari. A volte l’errore è più psicologico, di concentrazione, di lucidità. Paghiamo quindi oltre alle fatiche fisiche anche quelle mentali. E dobbiamo quindi anche qui sicuramente crescere, la Champions in questo aiuta sempre“.
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