I nuovi provvedimenti: controlli integrati polizia locale e metropolitana lungo i confini della città e dal 1° febbraio obbligo di conferire rifiuti con sacchetti semitrasparenti. Leccese: “difenderemo i baresi da chi pensa di trattare la città come una discarica”
Stanno per partire i nuovi provvedimenti dell’amministrazione comunale per rafforzare l’efficacia del servizio di raccolta differenziata e contrastare il fenomeno della migrazione dei rifiuti dai Comuni limitrofi. Le iniziative allo studio sono state presentate oggi dal sindaco di Bari Vito Leccese, insieme alle assessore al Clima, Transizione ecologica e Ambiente, Elda Perlino, e alla Vivibilità urbana, Carla Palone, e alla presidente di Amiu Puglia Antonella Lomoro.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di mettere a sistema una serie di servizi che permettano alla Città di Bari di migliorare le percentuali di raccolta differenziata, le condizioni di igiene urbana cittadina e sostenere tutti quei cittadini che scelgono di collaborare nel rispetto delle regole. Di qui l’attenzione sul fenomeno della migrazione dei rifiuti incrementata nell’ultimo anno al punto da spingere il sindaco Vito Leccese a proporre un tavolo di concertazione tra Polizia locale di Bari e Polizia metropolitana, per contrastare i continui abbandoni lungo le arterie di ingresso alla città, in particolare nei quartieri confinanti con altri Comuni.
Più controlli sulle vie d’accesso a Bari
“Intensificheremo i controlli lungo le vie d’accesso alla città grazie a un’operazione di presidio integrato della città tra la Polizia Locale e la Polizia metropolitana – spiega il sindaco di Bari, Vito Leccese -. Questo non per accanimento nei confronti di qualcuno ma perché crediamo sia giusto tutelare i baresi che, non senza sforzi, si impegnano nel rispetto delle regole. Con l’avvio del porta a porta nei quartieri a sud, Torre a Mare, Sant’Anna e San Giorgio, di fatto abbiamo circoscritto la città ed eliminato i cassonetti lungo tutte le direttive di accesso. I risultati di questa attività raccontano di una partecipazione apprezzabile dei baresi che non può essere vanificata da chi arriva a Bari e scarica i propri rifiuti per strada o nei nostri cassonetti stradali”.
Solo nei mesi di novembre e dicembre la Polizia locale ha emesso circa 80 sanzioni a persone non residenti che abbandonavano rifiuti nella cinta di confine di Bari, più di una sanzione al giorno, mentre solo la scorsa estate la Città metropolitana ha speso 2.200.000 euro per ripulire le strade provinciali dagli abbandoni selvaggi. “Risorse – ha commentato Leccese – che avremmo potuto destinare ad altri interventi, come la sicurezza e la manutenzione stradale. Questo non deve succedere più, e soprattutto non deve succedere a danno dei baresi. Per questo intendiamo avviare tutte le azioni in nostro possesso per migliorare il servizio di igiene urbana ma anche per assicurarci che le regole vengano rispettate, da tutti.
L’Ordinanza anti-bustoni
“I dati sulla raccolta differenziata sono incoraggianti ma non ancora sufficienti per far fronte ai costanti aumenti che si registrano per il conferimento dell’indifferenziato nelle discariche – ha continuato Leccese. Quindi, in attesa di completare il lavoro del porta a porta su tutta la città, intendiamo assicurarci che tutti quanti contribuiscano all’obiettivo, introducendo l’obbligo di conferire i propri rifiuti differenziati con sacchetti semitrasparenti e non più con i bustoni neri, che spesso diventano strumento per nascondere la mancata differenziazione e in tanti casi, cioè quando vengono “trascinati” sul basolato dei nostri marciapiedi, diventano anche portatori di ulteriore degrado e sporcizia in tante zone della città. Credo che Bari sia stanca di subire l’inciviltà di chi la utilizza come una vera e propria discarica. Noi insieme ad Amiu ci stiamo impegniamo a efficientare i servizi ma saremo molto scrupolosi sul controllo delle regole”.
L’ordinanza, in vigore dal prossimo 1° febbraio, prevede multe da 25 ad un massimo di 500 euro. Si tratta di una una richiesta proveniente dalla cittadinanza attiva e dalle associazioni e che serve a lanciare il messaggio che solo con la condivisione degli obiettivi tra amministrazione comunale e cittadini si potrà raggiungere l’obiettivo voluto fortemente da tutti, cioè la tariffazione puntuale. Per questo il Comune si impegna in una campagna di informazione sulle regole da seguire, proprio l’operatore di quartiere cui i cittadini potranno rivolgersi per avere chiarimenti.
Cosa si sta facendo per ridurre i rifiuti
Il porta a porta è lo strumento ideale per rendere la città più sana e più a misura d’uomo. Lo dice con convinzione l’assessora al Clima Perlino. “Grazie al servizio introdotto da poco a Sant’Anna, Torre a Mare, e San Giorgio, siamo passati dal 32 a circa il 68 per cento di differenziata. Inoltre abbiamo già messo in campo anche altre strategie, come l’operatore di quartiere, che può agire da “collante” con i cittadini, raccogliendo osservazioni che registriamo e cerchiamo di soddisfare quotidianamente. Un altro dei progetti che intendiamo realizzare a breve, oltre alla chiusura della raccolta porta a porta per l’intera città, è l’introduzione del porta a porta per le utenze non domestiche, soprattutto per quanto riguarda la ristorazione, in alcuni quartieri centrali della città, come San Nicola e Umbertino. Il porta a porta, in generale, ci aiuterà a contrastare anche il fenomeno della migrazione dei rifiuti, che proviene in larga parte proprio da tanti Comuni limitrofi che hanno pure introdotto il porta a porta: purtroppo ci sono cittadini che ancora non riescono ad adattarsi a questi cambiamenti, che non sono semplici e richiedono tempo”.
Abbandono rifiuti, avviso ai cittadini sporcaccioni: “Vi beccheremo”
E a proposito dell’abbandono di rifiuti sulle strade extraurbane, va ricordato che questo è un vero e proprio reato penale perseguito dalla Polizia metropolitana, che da oggi collabora ancora più intensamente con la Polizia locale. Quest’ultima ha elevato 605 sanzioni a dicembre e 318 a novembre, per conferimento di rifiuti fuori orario, abbandono di ingombranti o di rifiuti su area pubblica e abbandono a Bari da parte di non residenti. “Avvisiamo quindi tutti i cittadini che non rispettano le regole e le leggi: le Polizie locali sono in campo, se non vi becchiamo oggi, vi scopriamo certamente domani. Non si sfugge”, ha ammonito l’assessora Palone.
Concetto ribadito dai comandanti della Polizia locale Michele Palumbo e della Polizia metropolitana Maria Centrone. “Attualmente la polizia locale sta intervenendo sulle utenze domestiche e non domestiche, con controlli non solo sui singoli abbandoni, ma su tutte le persone giuridiche, aziende, società, ‘svuota cantine’ che producono rifiuti, nell’ottica anche di prevenire la formazione sul territorio di discariche abusive – ha spiegato il Comandante Palumbo -. I controlli si svolgono tramite la videosorveglianza e i nuclei ispettivi in borghese oltre che ovviamente con le ordinanze sindacali – che però anche Palumbo ha ammesso che vanno riorganizzate in un’unica regolamentazione più organica, chiara e precisa. “Le modifiche al Testo Unico Ambientale, infine, ci consentono di agire in modo più incisivo e diretto, con il coordinamento dell’Autorità giudiziaria, imponendo a chi abbandona i rifiuti non solo denunce e sanzioni per migliaia di euro, ma anche il pagamento dei costi delle operazioni di bonifica. Ora l’attività sarà ulteriormente potenziata in collaborazione con le Polizie locali dei Comuni confinanti e con la Polizia metropolitana”, ha aggiunto, attraverso l’estensione del monitoraggio soprattutto sulle aree oggetto di frequenti abbandoni, sui terreni agricoli fuori dai centri abitati, sui quartieri che usufruiscono del porta a porta.
Quanto all’attività della Polizia metropolitana, sono state installate 20 fototrappole, in gran parte concentrate nelle aree periferiche in cui si registrano gli abbandoni, e potenziate le attività di controllo sul trasporto dei rifiuti, perché un rifiuto per essere abbandonato deve essere trasportato. “I controlli si stanno già concentrando sulle principali direttrici di marcia che portano a Bari, per cui cerchiamo di intercettare i mezzi lungo il loro percorso e verificare se hanno il formulario previsto dalla legge o se hanno una destinazione non predeterminata, dunque non lecita”, ha detto la comandante Centrone. I dati registrati sono importanti: nel 2024 sono state inoltrate alla Procura 180 informative di reato per abbandono di rifiuti. Reato che per essere estinto impone la bonifica dell’area dai rifiuti e il conseguente conferimento degli stessi seguendo le prescrizioni dell’Arpa. A questo si aggiunge anche una sanzione che ammonta a un quarto dell’ammenda, circa 2.500 euro. Già a gennaio 2025 sono scattate le prime sanzioni a mezzi che trasportavano rifiuti verso Bari in maniera illecita.
AMIU: “Eliminazione dei cassonetti dalle strade, scelta vincente”
Nei quartieri Sant’Anna, San Giorgio e Torre a Mare una settimana dopo l’introduzione del porta a porta si è registrata la riduzione della produzione pro capite di rifiuti di ben 50 tonnellate: segno che in quei quartieri la produzione di rifiuti cresceva anche a causa dei non residenti.
“Per quanto riguarda i dati relativi alla mappatura degli abbandoni abusivi, preciso che sono segnalazioni che fanno i nostri stessi operatori sia per gli ingombranti o altro materiale per strada, sia per rifiuti lasciati in prossimità dei cassonetti stradali. È importante notare che le aree più interessate dagli abbandoni sono proprio quelle nelle quali è ancora vigente il sistema di raccolta stradale: ciò significa che la presenza dei cassonetti sul territorio urbano incentiva fortemente all’abbandono dei rifiuti. In dieci mesi, da quando è partito questo monitoraggio, abbiamo registrato oltre 8.000 segnalazioni di abbandoni, quindi oltre 800 segnalazioni mensili”. Così la presidente di AMIU Lomoro.
Abbandono ingombranti, cosa fare per il ritiro
Un altro tema importante è quello del contrasto all’abbandono di ingombranti, su cui Comune, Polizia metropolitana e AMIU si stanno coordinando.
Da ricordare che a disposizione dei cittadini c’è il numero verde 800/011558 (solo da rete fissa) e 080/5310222 (anche da cellulare) che consente di prenotare il ritiro gratuito degli ingombranti o di quei rifiuti che non possono essere conferiti nel cassonetto stradale: nel 2024 sono state oltre 25mila chiamate al numero verde, una media di circa 2mila al mese tra telefonate e segnalazioni online. Ancora una indicazione utile per confermare che la rimozione dei cassonetti dalle strade rappresenti una scelta vincente”.
L’Ordinanza
Questo il testo dell’ordinanza siglata questa mattina, sul divieto di conferire rifiuti attraverso sacchi neri opachi.
“Con l’obiettivo di favorire l’igiene pubblica e la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero in modo da limitare la quantità di rifiuti da conferire in discarica; considerato che si rilevano anomalie e disfunzioni nelle attività di raccolta nonché criticità agli impianti di trattamento di rifiuti, con aggravio di costi per la collettività e difficoltà di gestione delle frazioni differenziate e non differenziate dovute al conferimento di rifiuti in buste e sacchi neri non trasparenti; considerato inoltre che l’utilizzo di buste e sacchi neri non trasparenti non consente il controllo visivo da parte degli operatori adibiti al servizio di raccolta e della Polizia locale e ostacolano la verifica di conformità del rifiuto differenziato, si è ritenuto necessario adottare la presente Ordinanza, nelle more della definizione delle procedure di aggiornamento del Regolamento comunale del Servizio per lo Smaltimento dei RSU, al fine di vietare l’utilizzo, per il conferimento dei rifiuti, di buste e sacchi neri tali da impedire la verifica del corretto conferimento.
È VIETATO A CHIUNQUE utilizzare, per il conferimento di rifiuti, buste e sacchi neri tali da impedire la verifica del corretto conferimento.
“L’inosservanza delle disposizioni contenute nella presente ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria, secondo quanto dettato dalla legge 24/11/1981 n.689 e ss.mm.ii., da un minimo di €25,00 ad un massimo di €500,00, ai sensi dell’art. 7 bis D.Lgs. 18/08/2000 n. 267, salvo che la condotta contestata non integri maggiori responsabilità derivanti dall’illecito comportamento, per cui trovino applicazione specifiche disposizioni di legge.
“La presente Ordinanza diviene esecutiva a partire dal 01/02/2025. Le disposizioni sono sanzionabili a partire dal 01/03/2025.”
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